I Vini Italiani

I maggiori vitigni dell’Umbria

Trebbiano Spoletino

Il Trebbiano Spoletino è un vino bianco pronto ad essere apprezzato da tutti gli amanti del buon vino. A lungo sottoutilizzato per tagliare altri vitigni come il Grechetto, quest’uva bianca proveniente da fuori Perugia viene ora vinificata in purezza, emergendo con note floreali di fiori d'arancio e una consistenza quasi cremosa. Come si può intuire dal nome, l'uva cresce nella zona collinare di Spoleto e dintorni, oltre che a Montefalco. Tradizionalmente i contadini coltivavano l'uva ai margini dei loro campi, intrecciata intorno ai tronchi di querce o aceri, in un raro sistema opportunamente chiamato “maritato”, ad indicare l’abbraccio tra la vite e il fusto dell’albero. Questa tecnica molto antica porta a rese abbondanti senza che si perda acidità e qualità aromatiche. Oggi il Trebbiano Spoletino è uno dei bianchi italiani più richiesti, che sta cavalcando un'onda di credibilità nel circuito dei vini di nicchia e di quelli naturali.

 

Grechetto

Coltivato sia all'interno che all'esterno di Orvieto, l'uva ha dimostrato di essere capace di una produrre diverse espressioni, dall'aspro e agrumato al corposo e fruttato con alcuni riferimenti nella categoria degli “orange wine”, tanto chiacchierati negli ultimi anni.

 

Sagrantino di Montefalco

Il Sagrantino di Montefalco è per l'Umbria quello che il Brunello è per la Toscana: un vitigno capace di produrre un grande vino rosso. L'uva proviene da Montefalco, da qui il nome Sagrantino di Montefalco. Secondo Marco Caprai, il cui padre, Arnaldo Caprai, ha contribuito a resuscitare l'uva negli anni '70, i monaci francescani portarono originariamente il Sagrantino nella zona nel IX o X secolo come vino sacramentale. Questo ha senso, dato che la parola sagrantino riporta vagamento al concetto di “sacramento”. Solo negli anni '70 sono state esplorate le sue vinificazioni secche, ricordando che inizialmente era un vino principalmente passito. Il vino Sagrantino di Montefalco non è un vino semplice, è un vino complesso con il potenziale di un campione. Il Sagrantino di Montefalco è spesso tagliato con Sangiovese, e questo assemblaggio produce un vino più facile, più accessibile e immediatamente bevibile. Questo assemblaggio produce un vino chiamato Montefalco Rosso, che comprende fino al 70% di Sangiovese e il 15% di Sagrantino. In questo vino, il Sangiovese ammorbidisce il Sagrantino, mentre il Sagrantino sostiene il Sangiovese. I due vitigni si supportano a vicenda compensando le carenze e smussando le spigolosità.

 

Ciliegiolo

Il Ciliegiolo ha una storia curiosa, poiché questa uva, per molti anni, era stata scambiata per il Sangiovese. Un’uva simile alla ciliegia nel nome e nel colore è in realtà la madre del Sangiovese.
I due vitigni condividono la propensione per i terreni argillosi e sabbiosi e la capacità di produrre vini con sentori fruttati di ciliegia. Sebbene il Ciliegiolo sia coltivato in altre zone dell'Italia centrale, i viticoltori umbri lo hanno fatto proprio.